“Nazario Sauro è stato un grande italiano, il cui sacrificio è parte delle fondamenta della nostra casa comune. La Repubblica gli rende onore, per le virtù che seppe mostrare in momenti difficili ed eroici, sorretto da un ideale patriottico intriso da profondi sentimenti di giustizia, di libertà, di solidarietà in un tempo in cui la nazione italiana si stava ricongiungendo e formando.”
Così Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana il 10 agosto 2016, nella ricorrenza dei 100 anni della morte di Nazario Sauro. Era, infatti, il 10 agosto 1916 quando Sauro saliva il patibolo gridando «Viva l’Italia», «Viva la Libertà», impiccato a Pola per alto tradimento a opera dell’Austria-Ungheria. Nazario era nato a Capodistria il 20 settembre 1880 da padre marinaio di origini romane e madre istriana. Ebbe 5 figli cui dette nomi di libertà: Nino, Libero, Anita, Italo, Albania.