Da Repubblica.it – I 120 anni LNI in un Giro d’Italia

Da Terracinatime.it: Anche a Terracina il progetto “Sauro 100”
Società Italiana di Storia dello Sport - Nazario Sauro un eroe in barca a vela

1 aprile 2017


La Lega Navale Italiana compie 120 anni nel 2017, e aspetta dal Governo la nomina di un nuovo presidente. Ma intanto è fermento tra le sezioni con tante iniziative per la ricorrenza. Abbiamo incontrato il commissario Romano Sauro, che oltre a guidare la LNI in questa fase, è al timone della sua barca per un giro d’Italia chiamato “Sauro 100”. In memoria del nonno Nazario. Ma non solo…

La Lega Navale Italiana compie 120 anni nel 2017. Nata a La Spezia nel 1897, e fin da subito votata alla promozione del mare e della vela. Ente morale, cofondatore di altre istituzioni del mare come la Federazione Motonautica, il Centro Velico Caprera, vincitrice con il suo atleta Alfio Peraboni di due medaglie olimpiche nella vela. Era socio LNI anche Giovanni Soldini quando nel 1996 con il 60 piedi Fila vinse l’Around Alone salvando a Capo Horn la francese Isabelle Autissier. Dal 2001 è riconosciuta come Associazione di protezione ambientale. 270 sezioni sul territorio, 60mila soci, oggi la Lega Navale attende finalmente la fine del periodo di commissariamento, con la nomina governativa di un presidente, prevista entro l’estate.

L’attuale commissario Romano Sauro, nipote di Nazario Sauro, viene a sua volta dalla Marina Militare (Accademia a Livorno, sommergibili come tradizione del nonno, poi le navi, imbarchi sull’Alpino, il Grecale, il cacciamine Sapri, il cacciatorpediniere Audace, il comando della fregata Orsa. Non è solo alla guida dell’ente nell’anno delle celebrazioni e dell’uscita dal commissariamento, ma è anche al timone della sua barca, per una impresa che è insieme dedicata alla memoria di suo nonno Nazario (nel 2016 i 100 anni dalla morte) e alla promozione del mare, dei suoi valori e delle attività della LNI. Lo abbiamo incontrato nella sede della presidenza nazionale LNI a Roma.

“Le ricorrenze sono sempre un momento importante, soprattutto per noi della Lega Navale che siamo nati 120 anni fa, siamo una istituzione storica, importante, che continua a esistere a dispetto delle difficoltà. Per una nazione proiettata sul mare avere una Lega Navale presente sul territorio con 270 strutture periferiche, lungo tutte le coste del mare, dei laghi, dei fiumi e anche in alcune parti dell’entroterra: siamo persino in Trentino Alto Adige. La LNI è come il prezzemolo, dappertutto.”

“Con un compito primario e fondamentale, al quale teniamo più di ogni altra cosa: avvicinare i giovani al mare. Portiamo il mare nelle scuole, attraverso i contatti con i delegati scolastici tenuti dalle sezioni LNI sul territorio. Un altro settore privilegiato di attività è l’ambiente marino, la cui salvaguardia è un bene primario, e infine il sociale, le iniziative di solidarietà con varie forme di disabilità o disagio, perché il mare, le esperienze in barca o i lavori legati al mare facilitano l’integrazione. Il tutto da parte di un ente pubblico su base associativa con circa 60mila soci in tutta Italia, con un’attività di puro volontariato.”
La LNI ha proseguito e semmai approfondito le proprie attività, nonostante il commissariamento, che doveva essere temporaneo e invece si trascina da qualche anno…”

“E’ una situazione in via di definizione, una volta approvati i bilanci, con tutti gli uffici al lavoro, dovremmo arrivare all’indicazione di un nuovo presidente, spero entro l’estate.”

Tra le iniziative dei 120 anni c’è il giro d’Italia di Sauro 100. Di cosa si tratta?

“Mi chiedevo cosa fare quando fossi andato in pensione, e il sogno nel cassetto di un viaggio in barca a vela è riemerso l’estate scorsa, quando è caduta la ricorrenza dei 100 anni della morte di mio nonno, Nazario Sauro. Abbiamo fatto una seconda edizione del libro sulla sua storia scritto a quattro mani con mio figlio Francesco, e lo abbiamo voluto legare a un evento. Così ho riaperto quel cassetto e tirato fuori il sogno del giro d’Italia. Lo dico sempre ai ragazzi quando li incontro: non bisogna mai smettere di sognare.”

Come si svolge il giro, e a che punto è?

“Il progetto si chiama Sauro 100 perché vuole toccare 100 porti intorno alle coste italiane. Il giro è partito da Sanremo il 4 ottobre del 2016, e l’obiettivo è arrivare a Trieste il 4 ottobre del 2018. Toccheremo anche porti fuori dall’Italia, quelli dove mio nonno aveva navigato, in Albania, Croazia, Montenegro, Istria. Ma il grosso è ovviamente in Italia. In ogni porto di sosta organizziamo incontri con le scuole, facciamo conferenze sulla storia di Nazario Sauro, ma non solo.
“Parliamo dei valori del mare, come libertà, giustizia e solidarietà, gli stessi di mio nonno come della Lega Navale Italiana oggi, e di tutto quello che il mare racchiude. Portiamo il mare nelle scuole. Fino a oggi abbiamo incontrato circa 3500 studenti. Abbiamo avuto a bordo ragazzi della Fondazione Exodus di Don Mazzi, altri da istituti di pena, stiamo attivando imbarchi che sfruttino le norme sull’alternanza scuola-lavoro. E stiamo devolvendo il ricavato della vendita del libro all’associazione onlus Peter Pan, che si occupa di bambini malati di cancro.”

I programmi dei prossimi mesi per Sauro 100, l’estate 2017.

“La barca è arrivata in Sardegna, da dove è ripartita e navigherà le coste del Lazio, da Civitavecchia, a Ostia, Terracina, Gaeta, Ventotene. Dopodiché inizieremo la discesa delle coste tirreniche verso Sud: Campania, Basilicata, Calabria, la circumnavigazione completa della Sicilia e poi ancora la Calabria ionica, che dovremmo terminare a fine novembre di quest’anno. Nel 2018 ci aspettano la Puglia, la risalita dell’Adriatico sia in Italia che lungo le coste occidentali. Anche la scelta di alcuni approdi è significativa: come Talamone, che ha ricordi garibaldini e dove nonno Nazario passò a caricare le armi. Alla fine i porti saranno ben più di 100…”

E lungo la rotta si farà sosta spessissimo nelle varie sezioni della Lega Navale…

“Questo è un aspetto importantissimo del viaggio, che si lega ai 120 anni e al momento che stiamo vivendo. Il giro ci consente di fare una mappatura dal mare delle sezioni LNI e delle loro attività. Mi accorgo subito se una sezione funziona bene o meno. Poi abbiamo contatti con le autorità portuali, con i Comuni, i sindaci, tutte occasioni per agevolare la conoscenza e l’apporto alle attività della LNI. Parecchi media locali ci seguono al passaggio, è un viaggio che ha molti contenuti e risultati.”

Un viaggio per mare però è sempre una navigazione, con i suoi elementi di avventura. Cosa ricordate di questi primi 6 mesi di vela?

“La partenza è stata indimenticabile. Al via da Sanremo avevo un equipaggio tutto femminile, una giornalista del quotidiano Avvenire, Lucia Bellaspiga, e due studentesse del Nautico di Imperia. Una bella giornata, di vento forte, 20-22 nodi da sud e un bel mare. L’equipaggio se l’è cavata benissimo, è stato un bell’inizio. In Sardegna ricordo il passaggio all’Asinara, per andare a rendere un saluto a un cimitero che accoglie un gruppo di soldati austro-ungarici della prima guerra mondiale. Erano i nemici di mio nonno, ma la loro storia li ha portati in un campo di detenzione italiano all’Asinara, fanno parte dei drammi della guerra, che non risparmiano nessuno, e mi è sembrato giusto fare questo omaggio. Tra Alghero e Oristano siamo stati scortati da decine e decine di delfini che ci hanno scortato. Abbiamo trovato mare mosso, in porto a Carloforte abbiamo avuto un fortunale che ci ha fatto avarie anche da fermi in banchina.”

La festa per i 120 anni, a partire da un logo.

“Riprende la bandiera italiana, che non guasta mai. Nelle zero dei 120 anni c’è il nostro classico logo LNI con l’ancora e il salvagente anulare. Volevamo anche che fosse semplice, di impatto, senza tante complicazioni. La bandiera, la Lega Navale e i 120 anni: c’è tutto. E’ nato da un lavoro di team, con una limatura di varie proposte che hanno coinvolto anche i nostri presidenti.”

Per l’esperienza fatta con i giovani in questo inizio di viaggio, e da commissario LNI dei 120 anni, a che punto è la cultura del mare nei ragazzi italiani?

“In Italia c’è poca cultura del mare. Questo è un dato di fatto, ed è un peccato. E’ anche per questo che ha significato che la Lega Navale continui il suo lavoro, che non finirà mai. Devo dire la verità, oggi i genitori sono propensi a mandare i propri figli a fare sport, in palestre o su campi di calcio, ma ancora poco orientati verso le scuole di vela o di canottaggio. Sono una minoranza. Quello che invece ho notato girando per le scuole è un grande interesse dei giovani verso il mare.
Se opportunamente interessati e convogliati, i giovani sarebbero ben contenti di guardare al mare. Tra chi è stato a bordo con noi, non c’è stato un solo scontento, tutti hanno avuto beneficio e si sono mostrati interessati alla Marina, alla Lega. Ho capito che c’è una domanda in giro, e spero che l’offerta rappresentata anche dalle sezioni LNI in tutta Italia possa servire allo scopo. Non a caso, forse, le iscrizioni in alcune sezioni da noi toccate sono aumentate, dopo che siamo stati nelle scuole. Basterebbe usare una parola: libertà, e chiedersi cosa, più del mare, può rappresentarla al meglio. Seguendo lo scopo che era alla base della nascita della LNI, quello di promuovere la politica navale nel suo complesso: oggi parlare ai giovani vuol dire anche offrire prospettive di lavoro, di scelte di vita.”

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