7 giugno 2017. Il mio speciale equipaggio da Torre del Greco a Castellammare di Stabia, tutti del Nautico Colombo di Torre del Greco: il prof. Giovanni Frulio e gli studenti Ciro e Vittorio. Un bel vento da sud ci fa fare buoni 6 nodi con tutte le vele aperte e spiegate. La navigazione nel golfo di Napoli è qualcosa di spettacolare che merita la pena fare e provare. Sei sempre circondato dal Vesuvio, da qualsiasi posizione lo guardi, ti da la sensazione di essere lui il padrone di casa, imponente, silenzioso ma vigile; ti guarda e ti ascolta anche dal fondo: sai infatti che sotto di te, in fondo al mare, ci sono almeno sei bocche tra Torre Annunziata ed Ercolano, dove stiamo navigando, altri sei mini Vesuvi. Il fascino che possiede il golfo di Napoli non credo abbia molti rivali al mondo. Tutto ciò che ti circonda ti inebria e rasserena, col mondo, con tutti. Dal mare tutto sembra più bello, più calmo, più umano; qui si provano sensazioni bellissime; hai quasi timore di parlare, di rompere quel silenzio che si crea mentre, inebriato, ti guardi intorno per godere lo spettacolo, non solo del Vesuvio, ma anche del monte Faito, della penisola Sorrentina, Piano di Sorrento, Vico Equense, un po’ più a dritta l’isola di Capri e ancora più giù, dietro di noi a poppa, l’isola di Ischia, Procida e la stessa Napoli. E poi c’è Pompei, Ercolano e dritto di fronte a noi Castellammare di Stabia, poco più a sinistra lo scoglio di Rovigliano… l’imboccatura del porto, pronto ad accoglierci presto dopo questa breve ma intensa veleggiata. Sono felice di aver potuto condividere con i miei occasionali compagni di navigazione questi luoghi straordinari e ricchi di storia, posti che ben conoscono e me li hanno saputi descrivere nei minimi dettagli. Purtroppo la navigazione dura poco, come tutte le cose belle, ma rimane in ognuno di noi la sensazione di aver passato tre ore belle, in compagnia di gente che ama il mare e non lo abbandonerà mai. Grazie ragazzi. Grazie professore. E buon vento per i prossimi esami.