Giuseppe Addesi – 17 Luglio 2017 11:36
Al timone di una barca a vela carica di storia l’ammiraglio Romano Sauro, nipote dell’Eroe della Marina Nazario, in viaggio in cento porti italiani in occasione del Centenario della Prima guerra mondiale
Sabato 22 luglio farà tappa a Vibo Marina il progetto “Sauro 100 – Un viaggio in barca a vela per 100 porti per 100 anni di storia”, un’iniziativa nata da un’idea dell’Ammiraglio Romano Sauro, nipote dell’eroe della Marina e già commissario straordinario della Lega Navale Italiana, nell’ambito delle commemorazioni organizzate a livello nazionale per ricordare sia il centenario della Prima guerra mondiale sia la ricorrenza dei 100 anni dalla morte dell’eroe nazionale, tenente di vascello Nazario Sauro (10 agosto 1916 – 10 agosto 2016).
L’iniziativa è stata accreditata quale progetto rientrante nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il viaggio prevede di interessare tutte le regioni costiere italiane, in una navigazione lunga due anni e 4000 miglia che, partita da Sanremo il 4 ottobre 2016, interesserà 91 porti italiani, toccando anche 9 porti esteri (Corfù, Durazzo, Cattaro e alcuni porti istriani: Lussinpiccolo, Abbazia, Pola, Rovigno, Parenzo e Capodistria).
L’obiettivo è quello di raggiungere Trieste il 4 ottobre 2018, in concomitanza con le manifestazioni legate alla 50esima edizione della Barcolana e in contiguità dei 100 anni della conclusione della Grande Guerra (4 novembre 2018) e dei 100 anni della festa della Marina (10 giugno 2018). Per il trasferimento da un porto all’altro viene usata una imbarcazione a vela del 1983 di 32 piedi – di nome “Galiola III” – il cui equipaggio, a esclusione del capitano del viaggio Romano Sauro, cambierà in ogni porto, essendo possibile, per chiunque lo desiderasse, prenotarsi e imbarcarsi per qualche tragitto.
In ogni porto si terrà una conferenza aperta al pubblico con la presentazione del libro “Nazario Sauro. Storia di un marinaio”, scritto dall’Ammiraglio Romano Sauro con suo figlio Francesco. L’obiettivo è quello di promuovere il recupero di storie, racconti e luoghi della memoria e far conoscere i valori della “gente di mare” attraverso la figura di Nazario.
Eroe romantico, indomito irredentista, audace marinaio, ultimo risorgimentale, spirito indipendente, libero e ribelle, Nazario Sauro (Capodistria, 20 settembre 1880 – Pola, 10 agosto 1916) è oggi un riferimento toponomastico immancabile in quasi tutte le città d’Italia; più di quaranta scuole di ogni ordine e grado ne portano il nome; monumenti e lapidi si trovano in varie città; navi militari e mercantili, barche a vela e sommergibili gli sono stati dedicati dalla marineria italiana; il velivolo di Gabriele D’Annunzio fu battezzato Capitano Sauro; il sommergibile S518 Nazario Sauro, dopo venti anni di attività operativa, si trova dal 2009 a Genova – presso il Galata Museo del Mare – divenuto museo galleggiante.
L’ammiraglio Romano Sauro – nipote di Nazario Sauro – ha recentemente pubblicato la seconda edizione del volume “Nazario Sauro. Storia di un marinaio” (Venezia, La Musa Talìa Editrice, luglio 2016), scritto con la collaborazione del figlio Francesco. Una vita avvolta nei sogni, nelle passioni e negli ideali nei quali Sauro ha creduto e che ha perseguito con coerenza e determinazione, sacrificando la propria giovane vita: morì infatti per alto tradimento ad opera dell’Austria-Ungheria in un’afosa giornata di agosto del 1916 a Pola.
“Nazario Sauro. Storia di un marinaio” è un libro ricco di fatti inediti riscoperti in documenti, diari, scritti e racconti famigliari, che riporta all’attenzione un protagonista della prima guerra mondiale, un marinaio d’altri tempi, smitizzato dalle retoriche agiografiche del passato e riletto in modo più attuale e moderno. Gli autori si sono posti, infatti, l’ambizioso obiettivo di scrivere per i giovani e di lasciare loro un messaggio di speranza, di entusiasmo e libertà affinché trovino in Nazario Sauro un modello di vita, un esempio da seguire. Nel libro si parla, infatti, di passioni, di sentimenti, di orgoglio, di impegno, di sogni, di obiettivi, di memoria, di amor patrio – patria come “plurale di padre” – ma anche di insegnamenti per la vita e per il futuro, di messaggi per i nostri giovani lasciati talvolta alla deriva da una nazione troppo assente perché tormentata da difficoltà economiche e da una crisi di valori.
Il volume ha ottenuto importanti riconoscimenti letterari e partecipato a diverse rassegne e fiere del libro. La sosta nel porto di Vibo Marina si concluderà il 25 luglio, quando l’imbarcazione farà rotta alla volta di Scilla e Villa S. Giovanni.