Ero in carcere il 10 Agosto 2017: 101esimo anniversario della morte di Nazario Sauro. Mentre a Trieste, infatti, era in corso la cerimonia ufficiale per ricordare il sacrificio di Sauro presso il monumento a lui dedicato, personalmente ho preferito portare un messaggio di entusiasmo e speranza a dei giovani che sicuramente avranno sbagliato (motivo per il quale si trovano detenuti nella casa di pena Malaspina di Palermo), ma che forse, meno fortunati di noi e di tanti altri, non hanno avuto dei buoni punti di riferimento o nessuno gli ha mai parlato di valori. A loro ho voluto invece portare il messaggio di un nonno parlandogli proprio dei valori in cui lui credeva: libertà, giustizia, solidarietà, fedeltà, impegno, i valori del mare e della gente di mare, i valori di Patria (patria come “plurale di padre”). Ho parlato loro per più di un’ora e loro mi hanno ripagato ascoltandomi con grande interesse tanto che ne ho tratto io, per primo, motivo di speranza e fiducia. Ho visto anche della commozione nei loro occhi quando gli ho narrato del confronto tra Sauro e sua madre, in carcere a Pola e soprattutto quando ho letto loro la lettera che mio nonno scrisse ai propri figli prima di morire. A loro l’ho dedicata aggiungendo che se vogliono possono farcela a tornare veramente liberi e superare ogni difficoltà, solo se si impegnano e credono in qualcosa, abbiano degli obiettivi, dei sogni come li aveva mio nonno che diceva sempre ai propri figli: ‘Nihil difficile volenti’.
Credo che mio nonno, da lassù, abbia apprezzato che nel giorno dell’anniversario della sua morte lo abbia ricordato così. (La foto riporta il direttore dell’Istituto, il Delegato regionale LNI e il vicepresidente della sezione della LNI di Palermo e Vittorio Esperto Velista della LNI. Nessuna foto invece, per motivi di privacy e di sicurezza, ho potuto fare all’interno e coi ragazzi). Grazie ragazzi e… Buon vento