Prima il “Luigi Sturzo”, poi, in tre differenti momenti, le terze classi del “Pipitone”. Non sto a ripetermi, ma l’interesse con cui i ragazzi ascoltano la storia di Nazario Sauro è encomiabile, il silenzio con cui seguono è straordinario e rimangono sempre molto colpiti quando gli racconto loro del confronto, in carcere, tra madre e figlio. Fa piacere poi che ti vengano a salutare, a ringraziare e a stringerti la mano. Hanno solo 13 o 14 anni!