Venerdì 10 novembre, nell’aula Vallet del Liceo Mègara di Augusta, si è tenuta una conferenza animata dai contenuti storici esposti dall’ammiraglio Romano Sauro, il cui nonno Nazario Sauro fu un irredentista della prima guerra mondiale. Descrive dettagliatamente la vita e le gesta di suo nonno nel libro da lui scritto, intitolato “Nazario Sauro storia di un marinaio”. Analizzando oculatamente le azioni svolte dal nonno paterno e da tanti altri suoi compagni marinai, ha condotto il pubblico studentesco a rivalutare gli ideali che ispiravano i nostri avi a differenza della società odierna, definibile post-ideologica seppur tali spinte propulsive non dovrebbero mancare in un frangente della storia in cui le emergenze da fronteggiare sono davvero ardue da affrontare. Nazario Sauro era un irredentista e, pertanto, si batteva per la liberazione di Trento e di Trieste dalla dominazione asburgica operando secondo quei candidi valori di patriottismo, privi di xenofobia, che si compendiavano in giustizia, solidarietà e libertà. Nonostante abitasse in territorio austriaco si sentiva profondamente italiano e lo dimostrò quando decise di non frequentare più quella scuola austriaca che gli impediva di studiare la Divina Commedia dantesca per evitare che fosse influenzato dal patrimonio culturale italiano. Le ragioni per cui abbandonò la scuola non erano soltanto queste. Scavando in profondità c’era anche la sua profonda passione per il mare che lo spinse a 17 anni ad abbandonare la madre per andare a esplorare con la sua barca a vela il Mar Adriatico e le sue meraviglie, andando a fare visita al padre che lavorava in Albania. Dimostrò, infine, la sua italianità quando fu giustiziato a Pola dagli austriaci perché accusato di essere stato un traditore della patria. In seguito alla dinamica esemplificazione del lavoro realizzato dall’ammiraglio Romano Sauro, sono state poste due domande da parte di uno studente della V A Liceo Scientifico Sebastiano Gianino, che ha chiesto come sia possibile riacquisire questo senso di patriottismo ormai smarrito e che beceramente va oggigiorno a sfociare in razzismo. Romano Sauro ha replicato dicendo che il razzismo e il patriottismo sono totalmente diversi. Suo nonno era ispirato dai principi mazziniani della Giovine Europa e crede che la base del patriottismo sia la memoria dal momento che non è concepibile il concetto di patria senza la piena coscienza del passato. Ha paragonato la patria a un albero che muore se tu falcidi le radici, che in questa metafora simboleggiano il passato. Invece, una ragazza della V A Liceo Classico Denise Mangiavillano è intervenuta ponendo il seguente quesito: “Siccome molti italiani espatriano e lasciano incolto questo Paese meraviglioso costituito da 7500 km di coste che lei sta visitando, quale messaggio augurale può fornire ai giovani italiani?”. Contento della domanda l’ammiraglio ha rimbeccato affermando che è giusto, in un mondo globalizzato come il nostro, fare esperienza anche al di fuori dei confini nazionali in base al percorso lavorativo intrapreso. Ciò che conta secondo lui è nel mantenere vive le proprie tradizioni adducendo come esempio il fatto che un italiano che vive in Germania non deve diventare tedesco. Infine, voglio affermare che questa opportunità di incontro con l’ammiraglio Sauro tanto voluta dal Liceo Mègara si è dimostrata produttiva e stimolante per capire maggiormente il lavoro che i nostri avi hanno compiuto per consentirci oggi di vivere in un contesto sommariamente pacifico.

Sebastiano Gianino V A Liceo Scientifico