La speranza è che un domani, ha chiosato Romano Sauro, anche a Capodistria ci sia una targa per ricordare Nazario Sauro “marinaio che combattè e morì per la libertà”, magari sulla facciata della sua casa natia nel rione di Bossedraga.
Foto: Radio Capodistria
Sala gremita ieri sera a Palazzo Gravisi, sede della Comunità degli italiani di Capodistria, per la presentazione del progetto “Sauro100 – Un viaggio in barca a vela per 100 porti per 100 anni di storia” ideato da Romano Sauro, nipote del patriota capodistriano, impiccato dagli austriaci nel 1916. Obiettivo del viaggio dell’ammiraglio Romano Sauro, che si concluderà il 6 ottobre prossimo a Trieste dopo due anni di navigazione, è incontrare i giovani delle scuole e trasmettere loro i valori di giustizia, solidarietà e libertà che furono del nonno Nazario.
La speranza è che un domani, ha chiosato Romano Sauro, anche a Capodistria ci sia una targa per ricordare Nazario Sauro “marinaio che combattè e morì per la libertà”, magari sulla facciata della sua casa natia nel rione di Bossedraga. Un auspicio condiviso anche dal vicesindaco italiano di Capodistria Alberto Scheriani che si è detto favorevole, in futuro, alla posa di targhe per ricordare tutti i personaggi storici capodistriani degni di nota. Ritornando alle polemiche scatenate sui social e contrarie alla presentazione del progetto su Nazario Sauro già a Pirano, Scheriani si è detto vicino alla comunità degli italiani piranese, ribadendo che l’ignoranza danneggia tutti ed è perciò giusto spiegare le cose a chi non le conosce. Partendo proprio dai giovani, ancora Scheriani, ricordando l’incontro avuto tra Romano Sauro e gli studenti delle scuole medie con lingua d’insegnamento italiana di Capodistria, Isola e Pirano.
Che poi – ha ricordato lo stesso Romano Sauro, è l’obiettivo primario di tutto il viaggio. Trasmettere ai ragazzi entusiasmo, fiducia e speranza per il loro futuro, ricordando i valori che furono di Nazario Sauro, patriota e cosmopolita, non nazionalista, educato dalla madre ai valori dell’italianità, uno spirito mazziniano che non ha nulla a che vedere con il fascismo, ancora Romano Sauro.
Si è detto turbato dalle esternazioni ostili emerse in questi giorni, Mario Steffè, presidente della Comunità degli italiani di Capodistria, per quest’odio anacronistico ed ideologico che credevamo superato. Nessun revisionismo o rivendicazione storica, ancora Steffè, siamo sempre stati rigorosi e formali rispettando tutti. La serata è poi proseguita con il racconto dell’ammiraglio Romano Sauro che ha presentato le tappe del suo lungo viaggio che lo hanno volutamente portato a Capodistria il 20 settembre, 138esimo anniversario della nascita del nonno Nazario. La connotazione anche umanitaria e benefica del progetto Sauro100 che vedrà la sua conclusione il prossimo 6 ottobre a Trieste. I ricavati del libro che porta lo stesso titolo del progetto sono destinati all’Associazione Peter Pan che occupa di bambini malati di cancro. (ld)