PIRANO | Casa Tartini ha ospitato martedì sera 18 settembre la prima tappa nell’area costiera dell’iniziativa “Sauro100 un viaggio in barca a vela per 100 anni di storia”, con la quale l’Ammiraglio Romano Sauro omaggia la memoria del nonno, Nazario Sauro (20 settembre 1880 – 10 agosto 1916). La serata è stata introdotta dall’intervento musicale del maestro Francesco Squarcia alla viola che ha proposto un brano di Tartini per violino, trascritto da egli stesso per viola, corredato da una fantasia di melodie che hanno proposto un viaggio da Roma attraverso l’Adriatico fino alle nostre zone. L’incontro è stato poi aperto da Manuela Rojec, presidente della Comunità degli Italiani ospitante che, come Kristjan Knez moderatore della serata, non ha potuto tralasciare la polemica fomentata da alcune persone attraverso i social media, culminata addirittura nella richiesta inviata al Comune e alla locale Stazione di polizia per la cancellazione dell’evento con l’accusa che si tratta di incontri che appoggiano il fascismo.
Socialista e mazziniano
“Ciò dimostra che parte della nostra società ancora sempre non è aperta al dialogo, ma è propensa a istigare pensieri del passato, sostenuti come dogmi”, ha commentato Knez, indicando pure una forte ignoranza in tutta la questione. Nazario Sauro, infatti, fu mandato al patibolo prima dell’avvento del fascismo di Mussolini. “È stato irredentista, mazziniano e socialista, sì, ma è stato soprattutto marinaio. Era una persona semplice che perseguiva ideali e valori importanti”, così invece il nipote, Romano Sauro. “Anzi, cercando una definizione di corrente del suo operato, lo definirei interventista, come altri personaggi del periodo che nella guerra vedevano l’affrancamento dagli Imperi”. L’idea del libro, “Nazario Sauro, storia di un marinaio” gli è venuta seguendo stimoli diversi. Da una parte l’invito avanzatogli da uno dei suoi marinai nel giorno in cui lasciava la sua nave, con il giovane che lo ringraziava dei tanti insegnamenti e dei valori profusi, chiedendogli perché non scrivesse un libro. Dall’altra, alla morte del padre, ne scoprì il ricchissimo archivio con materiali, lettere e diari del nonno. Ultimo impulso allo scrivere e riunire tante fonti, la consegna del sommergibile “Sauro” al Museo del mare di Genova, occasione in cui gli venne chiesto di scrivere alcune pagine di accompagnamento ai fatti storici relativi.
Oggi l’arrivo della “Galiola III”
Alla serata piranese farà seguito oggi, giovedì (anniversario della nascita di Nazario Sauro), la giornata capodistriana con l’arrivo della nave “Galiola III”, seguita in mattinata dalla conferenza a Palazzo Gravisi per le scuole medie e in chiusura l’appuntamento serale per tutto il pubblico sempre alla CI “Santorio Santorio”. L’iter rispecchia quanto svolto dall’Ammiraglio Sauro dall’ottobre 2016, quando partì da Sanremo a bordo della barca, toccando cento porti, e con l’arrivo finale previsto in ottobre a Trieste. A ogni attracco sono state organizzate conferenze nelle scuole sul tema della Grande guerra sul mare, presentando il suo libro scritto assieme al figlio Francesco. Nel corso del progetto, l’Ammiraglio è entrato in oltre 200 scuole di ogni ordine e grado, incontrando più di 30mila studenti, in Italia ma anche in Albania, Montenegro, Croazia e Slovenia. In questa maniera, Romano Sauro ha voluto recuperare storie, racconti e luoghi della memoria che ben si inquadrano nel processo di costruzione dell’identità europea e delle storie nazionali di ogni popolo adriatico e dei Balcani. Altro obiettivo è quello di trasmettere ai giovani l’amore per il mare e far comprendere che dal mare si possono trarre occasioni di arricchimento etico, morale e culturale per le opportunità che esso può offrire come punto d’incontro di popoli, culture e religioni diverse.
